
A cura di Vittorio Bertoni, Coordinatore commissione immagine e pubbliche relazioni, Distretto 2050
Il Rotary Club Codogno ha organizzato, sabato 26 settembre presso il quartiere fieristico “G. Vezzulli”, un evento particolarmente sentito per dire grazie ai tanti operatori, sanitari, militari e volontari che, anche con il sacrificio della loro vita, hanno “dato una mano” alla popolazione per superare nel migliore dei modi l’emergenza da Covid-19.
Una popolazione duramente colpita dalla pandemia, in questa particolare zona che, per prima, ha conosciuto il blocco di qualsiasi attività e la segregazione dei suoi abitanti all’interno dei 35 posti di blocco dei suoi confini.
Una popolazione di 50.000 abitanti e un tessuto economico di 3.400 aziende distribuite su 10 comuni, è rimasta completamente isolata da quel fatidico 23 febbraio quando, con l’intuito di una dottoressa dell’ospedale di Codogno, è stato trovato il paziente N° 1.

Il Presidente del Club Stefano Schegginetti, alla presenza del Governatore Ugo Nichetti e di altre autorità rotariane del Distretto 2050, ha consegnato 15 PHF e ben 143 attestati ai sindaci dei comuni della Zona rossa, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Polizia Locale, alla Guardia di Finanza, alla Protezione Civile, all’ASST di Lodi, ai medici di base e ospedalieri, a infermieri, a farmacisti, alla Croce Casalese, alla Croce Rossa Comitato di Codogno, al Corpo di Sanità dell’Esercito e, naturalmente, alla memoria di quanti sono defunti a causa della pandemia. “Nel luogo simbolo dell’emergenza che ci ha colpito – ha dichiarato il presidente Stefano Schegginetti – abbiamo conferito onorificenze e benemerenze rotariane alle massime autorità civili, militari, sanitarie e del mondo del volontariato del territorio provinciale che, con abnegazione assoluta, hanno contribuito alla gestione della straordinaria emergenza che ci ha colpito garantendo la tenuta e la continuità dei servizi essenziali per la nostra comunità. In tale occasione ha trovato spazio un doveroso tributo a tutti coloro che oggi non ci sono più perché sconfitti al termine di una dura battaglia”.
La cerimonia ha visto la presenza del Prefetto, dell’Assessore al Territorio e Protezione Civile della Regione Lombardia, dei giornalisti, dei documentaristi e dei fotografi che hanno testimoniato con articoli, filmati e immagini la vita nella Zona Rossa e la gloriosa fatica fatta da tutte queste persone e associazioni al servizio della popolazione.