
La Borsista della pace del Rotary, Magdalena Zurita, sulla Via Francigena
a cura di Magdalena Zurita, Borsista della pace del Rotary, International Christian University, Giappone, 2016-2018
A maggio 2018, ho completato gli studi di Master come borsista della pace del Rotary presso la International Christian University in Giappone. Mentre aspettavo il giorno della mia laurea, ho cominciato a riflettere su dove mettere in pratica tutto quello che avevo appena imparato. Una mattina mi sono svegliata con un pensiero nuovo e inaspettato: viaggiare. E nella mia testa risuonava la parola “Toscana”.
Presa dalla curiosità, ho contattato un amico in Italia che mi ha suggerito di considerare la possibilità di percorrere la Via Francigena, un sentiero millenario che è stato percorso da migliaia di pellegrini fin dal Medioevo. Studiando e leggendo di più su questo antico sentiero, mi è sembrato il luogo perfetto per addentrarmi nei miei pensieri e trovare risposte alle mie domande. Così, dopo la laurea, ho fatto i preparativi necessari e mi sono avviata nel mio viaggio.
La Via Francigena
La Via Francigena inizia al Passo del San Bernardo, a 2.000 metri sul livello del mare e a 1.000 chilometri da Roma. Dopo aver afferrato il mio fidato zaino da 7 chilogrammi, parto e cammino tra i 18 e i 34 chilometri al giorno. Ho attraversato villaggi, città, vigneti e boschi. Ho scalato montagne e sono scesa fino alle pianure, godendomi le giornate di sole e sopportando le giornate fredde e nuvolose. Ho dormito in abbazie, parrocchie e altri tipi di alloggi. Ad ogni nuovo punto di arrivo, mettevo un bollino sul mio passaporto di pellegrina.
A volte camminavo con altri. Ma altre volte ho camminato da sola, contemplando le mie virtù e i miei difetti, le mie speranze e i miei sogni. Man mano che andavo avanti, diventavo più forte e riuscivo ad aumentare il mio ritmo. Ho apprezzato le sorprese inaspettate: risate e canti con altri pellegrini; la condivisione della pasta e degli espressi italiani; e il dono dell’acqua dagli estranei che sembravano spuntare dal nulla per offrirtela qualcosa quando non avevo niente da bere.
Ricordo sempre il grande sogno che mi aveva portato in Giappone, mettermi all’opera per un mondo più giusto e più unito. E, giorno dopo giorno, ho collegato quel sogno con migliaia di ricordi e idee che mi sono venuti in mente dai miei studi sulla promozione della pace e sulla costruzione di partnership. Passo dopo passo, stavo costruendo il mio prossimo percorso.
L’incontro col Papa

Zurita incontra Papa Francesco alla fine del suo pellegrinaggio.
Alla fine, io e il mio fedele zainetto siamo arrivati a Roma dove ho ricevuto un regalo singolare: un’occasione indimenticabile d’incontrare Papa Francesco. Nello stesso tempo, ho cominciato a fare nuove scoperte. Ho realizzato che la mia vita era come un cammino che si costruisce, passo dopo passo, tra alti e bassi. Ho cominciato a valorizzare “il cammino interiore” con meditazioni e preghiere quotidiane. Ho forgiato il mio cammino “esteriore” promuovendo partnership strategiche e sostenendo progetti umanitari e ambientali con più di 10 organizzazioni in Argentina, Perù e Italia.
A poco a poco, ho creato le fondamenta di un’impresa che chiamo Suyai – “Speranza” nella lingua del popolo Mapuche indigeno della Patagonia. Il Suyai Project funge da acceleratore ai progetti di pace attraverso la promozione di partnership strategiche tra individui e istituzioni impegnate a favore delle persone a rischio e delle aree naturali. Questo nuovo percorso mi avvicina al mio sogno che non sarebbe stato possibile senza il Rotary International: l’organizzazione che ha creduto in me, ha contribuito alla mia formazione e mi ha ispirato a camminare per la pace. Continuiamo a camminare!